Dante Arfelli |
Intitolazione
della Dante Arfelli 21 novembre 2003, ore 15 Intervengono Testimonianze di |
Dante Arfelli
nasce a Bertinoro il 5 marzo 1921, e dopo avere vissuto
dieci anni a Correggio, si trasferisce a Cesenatico.
Insegna nelle scuole superiori di Cesena, e diventa
assiduo frequentatore della casa di Marino Moretti. Nel
marzo 1948 scrive I superflui ("in soli dieci
giorni, ma era già tutto dentro" - ricorda lo
stesso Arfelli), che diviene uno dei più clamorosi casi
letterari dell'Italia del dopoguerra: nel 1949 il romanzo
vince il Premio Venezia (l'antenato del
"Campiello") per inediti, ed è subito
pubblicato da Rizzoli; negli Stati Uniti, tradotto
dall'editore Scribner's, diventa un best-seller venduto
in oltre 800 mila copie. Dopo avere pubblicato nel 1951
il suo secondo romanzo, La quinta generazione, ed
alcuni racconti su "Il Resto del Carlino" e
"Il Gazzettino" (raccolti in volume nel 1975
con il titolo Quando c'era la pineta), viene
colpito da una grave forma di nevrosi depressiva, che gli
impedisce, oltre alla scrittura, quasi ogni relazione
umana. Gli ultimi anni li trascorre in una casa protetta di Ravenna: nel 1992 gli viene riconosciuto il vitalizio della "legge Bacchelli", e nel 1993, interrompendo il suo lungo silenzio, pubblica Ahimè, povero me, uno "straziato e allucinato" diario della sua malattia. È questa l'occasione per una riscoperta di Dante Arfelli, definito da parte della critica un autore "non ancora colto in tutto il suo rilievo": Marsilio ristampa nel 1994 I superflui e nell'anno seguente La quinta generazione. Dante Arfelli muore a Ravenna il 10 dicembre del 1995. È sepolto nel cimitero di Cesenatico, non lontano da Marino Moretti. I
libri: |
A Cesenatico,
Dante Arfelli è ricordato, più ancora che come
scrittore, come educatore e uomo di cultura. Fu lui,
infatti, a promuovere l'istituzione della prima scuola
media cittadina, sorta nel 1944 e sostenuta dal Comune.
Quella scuola, divenuta statale nel 1966/1967, consentì
a tutta una generazione di adolescenti di acquisire
un'istruzione migliore di quella fino allora disponibile
a Cesenatico: vi insegnarono, tra gli altri, Gino
Montesanto ed Enea Casagrande, che in seguito ne fu
preside. La sede fu, in origine, nell'attuale palazzina
dell'Anagrafe in via Saffi. Nel 1971 l'Amministrazione
Comunale inaugurò un nuovo edificio scolastico dotato di
ampi spazi e concepito secondo moderni criteri didattici.
Alcuni anni dopo venne istituita un'altra scuola media
che venne sistemata in sedi diverse. Dal 1. settembre
2000, le due scuole medie (ex Moretti ed ex Rodari), pur
mantenendo le rispettive sedi (via Sozzi e, dal 1
settembre 2004, viale Cremona), sono state unificate con
la denominazione di "via Sozzi". In data 17
giugno 2003, con decreto del Dirigente Scolastico
Provinciale di Forlì-Cesena, emanato su proposta degli
organi competenti, la scuola media statale di Cesenatico
viene intitolata a Dante Arfelli: un atto di memoria e di
riconoscimento ad un cittadino che, alla fama della
propria opera letteraria, seppe unire un lavoro concreto
di promozione culturale e civile della sua città. I superflui? Non sono né furbi né forti. E bisogna esser furbi e forti, per riuscire nella vita. Ma ai superflui bisogna voler bene (da una intervista a Dante Arfelli del 1992) |
Dante Arfelli con Gino Montesanto