Gino Montesanto (1922-2009)
Nato a Venezia il 21 gennaio 1922,
Montesanto si era trasferito ancora bambino a Cesenatico,
dove era rimasto sino allo scoppio della guerra, che
aveva vissuto da ufficiale dellesercito impegnato
anche in alcune drammatiche battaglie, come - dopo
l8 settembre - quella di Montecassino. Tornato a
Cesenatico, era diventato insegnante nella scuola media
che lamico Dante Arfelli aveva realizzato appena
dopo la fine del conflitto, coinvolgendo anche altre
persone - come Enrico Panunzio - animate dalla voglia di
trovare nella letteratura la chiave per un cambiamento
della società. Pochi anni dopo, Montesanto si
trasferirà a Roma, pubblicando ben presto il primo di
una serie di romanzi che desteranno lattenzione
della critica per la loro autonomia rispetto alle
correnti letterarie allora dominanti. Gino Montesanto
sceglie la via più difficile di raccontare la
normalità, con una solidità di scrittore che si
conferma nelle opere che via via vengono pubblicate, e
tra le quali vanno ricordate almeno: Sta in noi la
giustizia (Rizzoli, 1952); La cupola
(Mondadori, 1966, premio selezione Campiello); Cielo
chiuso (Mondadori, 1967); Il figlio (Rusconi,
1975, premio selezione Campiello); Fino a Jùrmala,
(DElia, 1976), Cosi non sia (Rusconi, 1985,
premio selezione Campiello); Re di sabbia
(Rusconi, 1991); Sottovento (Aragno, 2002). Oltre
al lavoro di scrittore, Montesanto aveva diretto alcune
importanti riviste letterarie, come Leggere e
La Fiera Letteraria, collaborando attivamente
allindustria culturale in uno dei suoi momenti più
fecondi, anche attraverso lopera di autore per la
radiotelevisione italiana. Montesanto non aveva mai rinunciato, nemmeno negli ultimi anni e in un contesto letterario ormai completamente diverso da quello della sua formazione, ad intervenire attivamente nel dibattito culturale. Di recente aveva collaborato in prima persona alliniziativa di ricerca promossa dal Comune di Cesenatico per illustrare lopera dei suoi giovani scrittori nel dopoguerra. In questa occasione aveva tra laltro incontrato classi di studenti e parlato a lungo di Cielo chiuso, uno dei romanzi giovanili ripubblicato nel 2004 dalleditore Diabasis, nel quale racconta il percorso parallelo di due fratelli di Cesenatico, Nicola e Ugo, ugualmente illusi e partecipi del fascismo: ritratto non convenzionale delle passioni che coinvolsero e lacerarono gli animi dei giovani di quella generazione". Nel 2003 Casa Moretti di Cesenatico aveva organizzato una giornata di studi dedicata alla sua persona e al suo lavoro, nella quale i critici avevano evidenziato la sua originalità e longevità di scrittore autentico al di fuori da schemi e correnti. Più di recente, soprattutto grazie al suo archivio e anche alla sua diretta testimonianza era stato pubblicato il libro Giovani Scrittori a Cesenatico (Longo, 2008), curato da Marco Sangiorgi e promosso dal Comune di Cesenatico con il supporto di Casa Moretti. Gino Montesanto è morto il 5 luglio 2009 a Roma, la città dove aveva deciso di vivere e lavorare. La sua salma riposa invece nel cimitero di Cesenatico, luogo dell'infanzia e giovinezza a quale era rimasto profondamente legato. Grazie alla sensibilità dell'erede Giuseppe Pisciotta, i suoi libri e l'importante archivio, che testimonia una vita di intensa officina letteraria, è stato donato al Comune di Cesenatico che provvederà quanto prima alla sua inventariazione per poi metterlo a disposizione degli studios |