Presentazione di Bruno
Ballerin Un museo non è poi molto diverso da una casa una casa di barche si è scritto del nostro che vive dei legami e dei rapporti che riesce a creare attorno a sé. Il Museo della Marineria di Cesenatico, da sempre, ha inteso essere un museo aperto, non troppo convenzionale (non a caso ha colonizzato prima uno storico specchio dacqua, per approdare, dopo, alla terraferma); e ha dato importanza tanto ai reperti, quanto alle vicende che essi raccontano o più semplicemente rievocano. Per questo motivo lattività del Museo, oltre alle esposizioni, alla didattica e ai laboratori, è rivolta alla comunicazione, intendendo con ciò le mostre e gli incontri: appuntamenti per ritrovarsi assieme, ogni tanto, a raccontarci storie di barche e di mare. Bianca Belvederi Bonino ha insegnato per 32 anni nei Licei. Da sempre interessata alla musica, alla danza, allarte e al teatro, ha organizzato spettacoli annuali con scopi benefici in vari teatri di Bologna, con unimpronta originale di carattere culturale e formativo. Presidente dellAssociazione Espressione Danza Bologna, che riunisce varie scuole di danza classica, contemporanea, afro ed egiziana, è curatrice di varie iniziative culturali legate alla danza, come il recente spettacolo Sogno di una notte di mezza estate (2005); attualmente si sta occupando della realizzazione del progetto Amadè 2006, a 250 anni dalla nascita di Mozart. Collabora alla rivista di danza e cultura DA:ns. Le conferenze insieme al marito Marco Bonino fanno parte di un programma in cui la letteratura e larcheologia navale si integrano e si completano. Marco Bonino è tra i più autorevoli esperti di archeologia navale e di imbarcazioni tradizionali. Docente di architettura navale a Trapani (Facoltà di Conservazione Beni Culturali di Ravenna), ha al suo attivo un centinaio di pubblicazioni sullarcheologia e le tradizioni navali in Italia e nel Mediterraneo. Tra queste, le più recenti sono Un sogno ellenistico: le navi di Nemi (2003) e Argomenti di architettura navale antica (2005). Socio fondatore dellIstituto di Storia ed Etnografia Navale, ha collaborato all'allestimento di alcuni musei navali (tra cui quello di Cesenatico) e alla realizzazione di interessanti prodotti multimediali dedicati a imbarcazioni antiche e tradizionali. Baldassarre Giardina, archeologo, dopo la laurea all'Università di Bologna ha trascorso alcuni periodi di studio e lavoro all'estero, in particolare a Saragozza (Spagna) e Speyer (Germania), e ha effettuato diversi scavi e collaborazioni con musei e istituti. Attualmente è iscritto al dottorato di ricerca all'Istituto di Studi Umanistici di Firenze. Ha pubblicato articoli su diverse riviste specializzate. Si è occupato del tema dei fari nel mondo antico per la sua tesi di perfezionamento in Topografia Antica. |
Incontri al Museo - 2006 Comunicato stampa Il Museo della Marineria ha avviato, a partire da quest'anno, un programma di iniziative dedicate alla divulgazione e all'approfondimento: alle visite guidate e ai laboratori dedicati alle scuole (già partiti dallo scorso novembre), si affiancano ora gli "Incontri al Museo", cicli di conferenze e testimonianze dove il rispetto del dato scientifico si coniuga con la semplicità e vivacità della trattazione. L'intenzione è quella di proseguire, anche su questo versante, quell'attività di ricerca e valorizzazione della "cultura del mare" più autentica che ha visto nel Museo di Cesenatico uno dei protagonisti riconosciuti a livello nazionale e non solo. Gli "incontri" del prossimo mese di marzo (che si terranno naturalmente nella nuova prestigiosa sede della Sezione a Terra) sono divisi in due parti: la prima, affidata alla cura del Prof. Marco Bonino e della Prof. Bianca Belvederi, è un originale e accattivante esperimento di archeologia navale- letteraria, dove a partire da tre celebri autori vengono identificate e illustrate alcune imbarcazioni tipiche del loro contesto storico e geografico. Si parla così del phaselus, la barca da viaggio del poeta latino Catullo, "fra tutte la più veloce"; delle imbarcazioni lacustri e fluviali utilizzate dai Promessi Sposi Renzo e Lucia nelle loro disavventure raccontate dal Manzoni; e infine della "Provvidenza", la barca siciliana che il Verga prese a simbolo materiale delle ambizioni e della caduta dei Malavoglia. La seconda parte, affidata ad una conferenza del giovane archeologo Baldassarre Giardina, è invece un affascinante itinerario dal Mediterraneo al Mare del Nord, alla scoperta dei fari del mondo antico, e di quel che oggi ne rimane: autentiche meraviglie che - come nel caso del celebre "Colosso di Rodi" - possedevano spesso dimensioni e caratteristiche straordinarie anche riferite al giorno d'oggi. |